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29 ottobre 2003
 
Quando non sai proprio cosa scrivere, cosa c'è di meglio delle segnalazioni?

Giuseppe Granieri, dopo l'aggregatore, ha lanciato un altro aggeggio utilissimo: nel Blog Review of Books sarà possibile leggere recensioni di libri scritte dai blogger. Buona lettura.

Architectura è il weblog per gli studenti di architettura della Sapienza di Roma. Mi sembra molto interessante, agile e mi ha subito conquistato per le immagini ispirate a Le città invisibili di Calvino.



26 ottobre 2003

 
Qualche giorno fa è uscito Korogocho, il libro in cui Alex Zanotelli racconta l'esperienza dei dodici anni in una baraccopoli africana che hanno cambiato per sempre la sua visione del mondo e della religione.

A Korogocho, leggendo la Bibbia con i poveri, ho capito che Dio è di parte. Dio non è neutrale, è profondamente schierato. Dio è il Dio degli schiavi, degli oppressi (dal libro)




24 ottobre 2003

 
Firme per il firmamento

Sabato 25 ottobre, giornata contro l'inquinamento luminoso (via Pandemia).
Sarà presentata una proposta di legge per l'abbattimento dell'illuminazione notturna dispersa e per il risparmio energetico.
Non si tratta soltanto di riveder le stelle. Le conseguenze sui ritmi, gli spostamenti, la mortalità sulle strade degli animali notturni sono ancora tutte da studiare.

Nelle Alpi Apuane c'è un posto dove si possono ancora apprezzare buio e silenzio. Ci si arriva solo a piedi; se vuoi scaldarti devi spaccare legna, se vuoi da mangiare te lo devi portare a spalla. Ci ho passato le più belle settimane Natale-Capodanno che ricordi.
Mauro, che ha sistemato due casolari di un vecchio alpeggio e ospita chi vuole trascorrere qualche giorno da eremita, mi raccontava che per qualcuno proveniente dalla grande città i primi giorni sono difficili: buio assoluto e silenzio sono quasi terrorizzanti. Ma poi fanno presto ad abituarsi.



21 ottobre 2003

 
Le biciclette permettono di spostarsi più velocemente senza assorbire quantità significative di spazio, energia o tempo scarseggianti. Si può impiegare meno tempo a chilometro e tuttavia percorrere più chilometri ogni anno. Si possono godere i vantaggi delle conquiste tecnologiche senza porre indebite ipoteche sopra gli orari, l'energia e lo spazio altrui. Si diventa padroni dei propri movimenti senza impedire quelli dei propri simili. Si tratta d'uno strumento che crea soltanto domande che è in grado di soddisfare. Ogni incremento di velocità dei veicoli a motore determina nuove esigenze di spazio e di tempo: l'uso della bicicletta ha invece in sé i propri limiti. Essa permette alla gente di creare un nuovo rapporto tra il proprio spazio e il proprio tempo, tra il proprio territorio e le pulsazioni del proprio essere, senza distruggere l'equilibrio ereditario. I vantaggi del traffico moderno autoalimentato sono evidenti, e tuttavia vengono ignorati. Che il traffico migliore sia quello più veloce lo si afferma, ma non lo si è mai dimostrato. Prima di chiedere alla gente di pagare, i fautori dell'accelerazione dovrebbero cercare di esibire le prove a sostegno di quanto pretendono

da Energia ed equità di Ivan Illich (1973)

(tanto per dare una motivazione ideologica alla tardiva passione per la mountain-bike)




15 ottobre 2003

 
Biocosa?!? (6)

pannelli di sughero e grondaIl caldo eccezionale dell'ultima estate e il recente crollo della rete elettrica italiana dovrebbero riportare l'attenzione sull'insostenibilità delle tecniche costruttive contemporanee. Gli edifici si stanno trasformando sempre più in macchine dipendenti da apparati attivi di riscaldamento, condizionamento, illuminazione, difesa; apparati che divengono indispensabili per la vivibilità degli ambienti e richiedono approvigionamenti forti e continui di energia. Facciamo un esempio? Si stanno diffondendo pericolosamente i bagni senza finestre. Cosa dire di questi ambienti che devono per forza essere illuminati e ventilati in modo artificiale?

L'industrializzazione dell'edilizia che privilegia la velocità di posa in opera e la standardizzazione aggrava questa tendenza, laddove materiali e tecnologie rispondono più ad esigenze produttive che a criteri di qualità, risparmio nel tempo, durata. Sarà perciò indispensabile rivalutare tutti quegli accorgimenti che favoriscono una difesa passiva dell'abitazione nei confronti degli eventi ambientali sfavorevoli e non richiedono apporti d'energia dall'esterno. Tra questi, uno dei più importanti è l'isolamento termico del tetto


listello del colmoL'ampia superficie e il contatto diretto con gli agenti atmosferici fanno del tetto un elemento cruciale per il benessere dell'uomo e l'economicità della casa. Il primo requisito, naturalmente, è l'impermeabilità alla pioggia. Le differenze climatiche e la reperibilità dei materiali portarono in passato a sviluppare diversi tipi di copertura, dalle lose in pietra alle scandole in legno, dalle tegole in terracotta alla paglia pressata. Caratteristica comune di questi tetti è la capacità di permettere la traspirazione della casa, il ricambio d'aria che regola umidità e temperatura degli ambienti abitati.

La tendenza odierna è quella di uniformare le coperture con l'uso di sistemi chiusi, nei quali gli incastri tra gli elementi assicurano l'impermeabilità a scapito della ventilazione. Negli ultimi decenni poi si è generalizzato l'uso di guaine bituminose e isolanti sintetici (polistirene soprattutto) che, posate sotto il manto di copertura, impediscono del tutto lo scambio d'aria con l'esterno provocando la formazione di condense e ristagno termico.
Per fortuna si sta diffondfendo sempre più l'uso del sughero, un materiale d'origine naturale che è sicuramente innocuo, duraturo, traspirante e rinnovabile.


rete parapasseri e coperturaLa ventilazione del tetto porta numerosi vantaggi: elimina l'accumulo d'umidità d'inverno, disperde calore in estate, previene la formazione di muffe e condense. Costruire un tetto ventilato secondo i dettami classici della bioarchitettuta comporta un investimento notevole di manodopera: posa di tavolati, carta oleata impermeabile, strutture di contenimento per il sughero in granuli ecc. Come al solito, ho cercato una soluzione valida ma praticabile nella maggior parte dei casi.

La L.I.S. produce pannelli di sughero esenti da collanti (dicono loro), assemblabili perfettamente tra loro mediante maschiature (da incollare, questa volta) e dotati di scanalature che permettono il passaggio dell'aria sotto il manto di copertura.
Gli incastri tra i pannelli neutralizzano eventuali perdite d'acqua dalle tegole (il sughero è impermeabile) e rendono inutile la posa di una guaina bitumisosa. Lo spessore del materiale può essere aumentato con uno strato inferiore di pannelli lisci per aumentare il potere isolante. Per una corretta ventilazione è indispensabile permettere la circolazione dell'aria sotto la copertuta (effetto "camino"). A questo scopo le tegole di gronda poggiano su mattoni forati, quelle del colmo non sono murate, ma avvitate sopra un listello di legno. In entrambi i casi una rete impedisce l'accesso agli uccelli (sorry, pennuti).

Puntate precedenti: (1) (2) (3) (4) (5)




14 ottobre 2003

 
L'anno scorso scrissi a quelli di Autocostruzione.org per avere informazioni sulle cooperative di proprietari che edificano da soli le loro abitazioni. Non ho mai ricevuto risposte; sicuramente ci sarà stato qualche disguido, comunque le tecniche e i materiali illustrati nel sito non mi entusiasmavano e lasciai perdere.
La settimana scorsa ascoltai qualcosa su Caterpillar riguardante un progetto simile. In più, si parlava di risparmio energetico e di utilizzo massiccio dell'energia solare per soddisfare le necessità di acqua calda e corrente condominiali.
Ho scritto alla redazione di Caterpillar per avere informazioni più complete e in brevissimo tempo ho ricevuto la risposta.

La casa ecologica sorgerà a Preganziol (Treviso), ad opera della cooperativa Coipes e in collaborazione con Lega Ambiente. La realizzazione fa parte di un progetto più vasto e riguarda abitazioni multifamiliari in diverse regioni del centro-nord Italia. La novità sta proprio nell'applicazione di criteri e dispositivi bioedili a complessi residenziali "popolari". Nell'immaginario collettivo la bioarchitettura è generalmente associata a costruzioni monofamiliari, di lusso, in aperta campagna.
Il materiale da esaminare nel sito è parecchio. Appena avrò un'idea più chiara del progetto cercherò di mettermi in contatto con la Rete delle Cooperative per studiare la possibilità di estendere l'esperienza alla Toscana e in particolare alle comunità d'immigrati che, come quella senegalese, hanno la coesione e lo spirito di solidarietà necessari per lavorare insieme.

Dovrebbe interessare anche Rillo



05 ottobre 2003

 
Nessuno dei due parla. E' un silenzio eterosessuale. Due specie diverse che non hanno niente in comune se non qualche ancestrale consuetudine che stabilisce che debbano stare insieme. Due specie diverse che non hanno nient'altro in comune se non il motivo per il quale sono venuti al mondo. Una presa di corrente e una spina che si debbono unire perché si faccia luce. Ma noi adesso viviamo in un'era cordless.

da 101 Reykjavík di Hallgrímur Helgason





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